giovedì 7 agosto 2008
sabato 26 luglio 2008
Nuevo compañero de piso
Dopo varie sedute è stato deliberato il nome del nuovo abitante della casa.
I nomi papabili erano: Silvio, Jordi, Leo.
All'ultimo scrutinio, avveunto per votazione palese, ha avuto questo risultato:
Numero votanti: 4
Leo: 2
Silvio: 1
Jordi: 0
Astenuti: 1
Il nome è stato, scelto democraticamente, è quindi Leo.
martedì 8 luglio 2008
Variazione climatica della metropolitana
Il grafico si presenta simmetrico data la staticità del percorso che si effettua.
Nella prima fase, quella di percorrenza in superficie, il clima si presenta simile a quello subtropicale: alta umidità e alta temperatura con bassa presenza di correnti di alta pressione.
Nella seconda: l'ingresso in metro, si attua in due fasi ben distinte tra loro:
la prima consiste nella discesa delle scale: dove i forti venti provenienti dai tunnel della metro, fanno si che l'umidità scenda mantenedo alta la temperatura: si ha quindi un clima di tipo tropicale (monsonico). La seconda è caratterizzata da un aumento lento ma costante dell'umidità, man mano che si arriva sulla banchina; arrivati a questo punto, dato l'aumento esponenziale della stessa, l'ambiente risulta inospitale ad ogni forma di vita.
La parte peggiore resta comunque la salita sul vagone, dove si ha un abbattimento drastico della temperatura e dell'umidità lasciando il posto ad un clima polare. (la percezione di questo non avviene solo dalla sensazione di freddo artico, ma dal relativo cagotto che ne deriva)
Il viaggio procede in questa maniera con cotinui sossulti dei propri muscoli involotari.
La discesa dal vagone riporta il clima allo stato torrido, con consueta ipersudorazione e salivazione azzerata e corsa al cesso.
Nella seconda: l'ingresso in metro, si attua in due fasi ben distinte tra loro:
la prima consiste nella discesa delle scale: dove i forti venti provenienti dai tunnel della metro, fanno si che l'umidità scenda mantenedo alta la temperatura: si ha quindi un clima di tipo tropicale (monsonico). La seconda è caratterizzata da un aumento lento ma costante dell'umidità, man mano che si arriva sulla banchina; arrivati a questo punto, dato l'aumento esponenziale della stessa, l'ambiente risulta inospitale ad ogni forma di vita.
La parte peggiore resta comunque la salita sul vagone, dove si ha un abbattimento drastico della temperatura e dell'umidità lasciando il posto ad un clima polare. (la percezione di questo non avviene solo dalla sensazione di freddo artico, ma dal relativo cagotto che ne deriva)
Il viaggio procede in questa maniera con cotinui sossulti dei propri muscoli involotari.
La discesa dal vagone riporta il clima allo stato torrido, con consueta ipersudorazione e salivazione azzerata e corsa al cesso.
domenica 29 giugno 2008
Tastiera QWERTY spagnolo (spagnolo tradizionale)
In alto la foto di una tastiera tipo QWERTY (spagnolo tradizionale).
Molto utile e di facile utilizzo anche per scrivere in italiano.
La cosa piú difficile da fare, come anche nella tastiera QWERTY italiana (italiano italia) è la @ che l'hanno messa sul tasto del numero 2 e bisogna fare comunque quel folle atto di incartocciare le mani, misto a tempismo e cordinazione manuale che è crtl+alt+ò. Cosa molto più complicata da fare che l'amato crtl+alt+canc.
Secondo per mettere gli accenti è molto piú logico: basta infatti premere prima sul tasto dell'accento desiderato (acuto o grave o ieresi) e poi digitare la vocale desiderata: si ha così un più ampio utilizzo dei caratteri.
sabato 28 giugno 2008
mercoledì 25 giugno 2008
Fiesta de San Juan
Qui fanno festa per qualsiasi motivo e già che c'erano festeggiano pure la notte più corta dell'anno.
Immaginatevi una cosa come 5 km di spiaggia (vedi figura in alto), dalla Barceloneta a la Marbella, piena di gente che non si riesce a sedersi sulla sabbia e tanto meno nell'acqua che beve e spara petardi.
Pensate se la facessero a Milano o in un'altra città italiana una cosa del genere.
Adeu
mercoledì 4 giugno 2008
Breves lliçones de català 1
Som deu milions que parlem al català
Si inizia sempre col dire che il catalano è un dialetto.
Ma non è proprio così, nel senso che si è una lingua, ma è una lingua particolare che usano i catalani tra di loro per sentirsi liberi dall'egemonia spagnola.
Non è impossibile impararla anzi, per uno che viene da Milano, Brianza o dintorni è un po' come mettersi a parlare un dialetto locale, un po' strano e imbastardito dal francese, dallo spagnolo e da un italiano un po' arcaico.
Per prima cosa un piccola cronologia del catalano. (da wikipedia.it)
Medioevo: il catalano è lingua ufficiale del regno di Aragona, si hanno anche dei trattati filosofici come il trattato filosofico-religioso di Ramon Llull che risale al Duecento.
Metà del '500: Con l'avvento degli Asburgo al trono spagnolo il castigliano acquista maggiore prestigio a discapito del catalano che perde la sua importanza.
1707-1716: con il decreto di Nueva Planta emanato da Filippo V impone il castigliano come unica lingua per l'amministrazione relegando il catalano ad una lingua di uso vernacolare.
'800: Nasce una corrente chiamata Renaixença che promuove l'uso del catalano, ormai considerato dai più un dialetto.
inizio del '900: Grazie a Pompeu Fabra che normalizza l'ortografia il catalano torna ad essere usato come lingua.
1931: Con la Seconda Repubblica Spagnola e la prima costituzione della Catalogna, il catalano diventa coufficiale al castigliano
1939: Con il regime franchista il catalano ritorna ad essere considerato un dialetto.
1979: Con il ritorno della democrazia e la promozione della Costituzione della Catalogna, il catalano ritorna ad essere considerato idioma coufficiale insieme allo spagnolo all'interno della Generalitat de Catalunya, nella Comunitat valenciana, nelle Ills Balears e in alcune zone delle autonomie vicine.
Se è lingua o no decidetelo voi, fatemelo sapere.
Adeu
domenica 1 giugno 2008
Espanya vs Loreto
martedì 22 aprile 2008
Le piccole differenze...
...Sai, là hanno la stessa merda che abbiamo noi, Mc Donald's, Burger King, ma la cosa che più colpisce sono le piccole differenze. Lo sai come lo chiamano un cheeseburger a Barcellona? - No, non lo so. Come lo chiamano un cheeseburger a Barcellona? - Cuart de lliure amb formatge. Non è divertente la cosa?
Una cosa che sorprende appena arrivi a Barcellona sono le piccole differenze che esistono fra noi e loro (i catalani, perchè se li chiami spagnoli ti rispondono con una bestemmia, in catalano ovviamente).
Per fare un esempio: il botellon.
In Italia è una bottiglia al massimo di due litri, qui invece hanno i botellon da 5 o 8 litri che li compri pieni d'acqua e che poi li riempi di qualsiasi cosa abbia almeno 25° (sangria Don Simon a parte).
Un altro è l'happy hour, che non è l'aperitivo in stile "Slice" o "Hora Feliz", qui l'happy hour è una determinata fascia oraria dove compri due cubata o due chupito al prezzo di uno.
Ah! ovviamente il chupito è diverso, che non è quella cosa che ci siamo inventati noi italiani, composta da due bicchierini di rum e pera, no. Qui ti danno una sostanza alcolica, come un grappino.
N.B. Una cosa assolutamente da non fare è chiedere il chupito della casa, soprattutto se si va nei bares tipicamente catalani o spagnoli, che è una cosa simile ai liquori fatti in casa che si trovano nelle osterie di certe valli laterali valtellinesi, cose da 60 - 70 gradi.
La differenza sostanzialmente sta in queste cose perchè per il resto siamo uguali, "somos primos" mi aveva detto un tipo che avevo incontrato in un bar e cioè che abbiamo le stesse differenze che hanno i cugini, comunque dipende dalla famiglia, non so, vedi solo la differenza che c'è tra il Guzzanti padre e i Guzzanti figli e qui il grado di parentela è molto più stretto.
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